Carlo Vegezzi Bossi costruisce e completa nel 1901 l'organo orchestrale di 3721 canne per l'"Istituto dei ciechi" di Milano. Collocato nella famosa sala Barozzi che ospita fino a 210 posti, l'organaro divenne famoso per la tecnica che adottò: la fusione del gusto organistico europeo (francese, tedesco e italiano). Il successo fu tale che le commissioni arrivarono da tutto il mondo, America compresa: mille organi! Alcuni dei suoi strumenti più significativi giunti fino a noi si trovano nella chiesa di S. Antonio in Arma di Taggia (IM), nel Santuario di Caravaggio (BG), in Santa Maria Maggiore a Bergamo, nella Basilica del Santo di Padova e il grande organo della Cattedrale di Aosta.

 

Alla consolle: Christian Raimo prova i timbri e le combinazioni sonore.

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COMPOSIZIONE DEL GRANDE ORGANO

Console elettrica mobile sul palco del concerto.

3 tastiere da 61 note.

32 note al pedale.

75 registri.

3721 canne.

Seconda consolle indipendente nel coro per il servizio liturgico della chiesa. ​