BENESSERE O MALESSERECosa può fare la Musica su di noi e come scegliamo ciò che ci procura benessere?
Secondo gli studi dell’Instituto di Neurocuencias Cognitivas la Musica è un’arte che dà piacere, stimola le memorie e ci permette di condividere l’emotività. Il celebre neurologo Facundo Manes ne parla su EL PAIS. Essa può formare nel nostro cervello degli schemi astratti, costruzioni di aspettative e possibilità che possono concretizzarsi successivamente in progetti attraverso l’unione di conoscenze, processi di insiemistica visiva.
Parlando di Musica, nel senso più nobile del termine, certamente indichiamo il suo frutto il benessere. Tuttavia non dimentichiamo che possiamo organizzare i suoni anche per dare un impulso negativo, es l’evocazione del “dispiacere” e quindi produrre malessere. Queste emotività sono presenti nei film e nell’opera stessa di Wagner o Giuseppe Verdi, ecc sono espressioni degli stati d’animo dell’essere umano. Spesso leggiamo: “La musica classica fa bene“. Io direi: quell’interprete mi ha dato benessere, cioè chi anima l’opera musicale. L’arte dei suoni arriva a noi attraverso alcuni passaggi: l’ispirazione, l’idea, lo strumento (es il pianoforte o un’orchestra), i suoni ed i silenzi organizzati su un pentagramma attraverso la scienza della composizione e soprattutto grazie all’interprete che da’ impulso caratterizzante ad ognuna di queste fasi. Il benessere è sempre caratterizzato dalla volontà e dallo stato d’animo dell’interprete che attraversa l’opera ed arriva a noi producendo serenità, noia, malinconia, gioia, ecc. Noi percepiamo il risultato dell’artista che ci è difronte e ci emozioniamo positivamente o negativamente. In termini scientifici diciamo che è la qualità ed il modo di propagare le onde sonore. Non lasciamoci prendere dal titolo in cartellone di un genio come Mozart o dal famoso nome di un teatro. La musica è diretta, ha un linguaggio universale e, oltre che dall’opera, dipende dalla bacchetta: applaudiamo semplicemente se sentiamo benessere!
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